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TRIESTE FA RIVIVERE IL MITO DELL’OPERETTA AL CASTELLO DI SAN GIUSTO

La Vedova allegra nell’estate triestina

E’ stata una Vedova in chiave triestina lo spettacolo proposto dall’Associazione Internazionale dell’Operetta in agosto al Castello di San Giusto, dove per quasi un ventennio ebbe luogo il Festival Internazionale dell’Operetta, quando ancora non c’erano le norme attuali di sicurezza e sugli spalti si radunavano folle oceaniche, fino ad undicimila spettatori, dove oggi ne stanno al massimo duemila.

“La Vedova allegra in concerto”, il titolo dello spettacolo liberamente ispirato all’omonima operetta di Franz Lehár del 1905, ha coniugato bella musica, arie d’amore, pagine romantiche, scene spiritose e baci appassionati, in un piccolo affresco della Trieste del tempo in cui la Vedova allegra fece la sua comparsa al Teatro Filodrammatico, il 28 febbraio 1907. La vicenda di due innamorati Hanna e Danilo, che si ritrovano e salvano il loro piccolo stato dalla catastrofe economica, si snoda sulle vicende di un’epoca che vive alla grande ma che ha in sé già i germi della guerra e del decadimento. L’amara dolcezza delle musiche di Lehár sono la testimonianza più veritiera di quel tramonto dorato che nel 1907 a Trieste e in tutta Europa era dietro l’angolo. L’ironia del compositore austriaco nei confronti del paese balcanico montenegrino sarà travolta infatti dalle guerre balcaniche, foriere del disastro che colpirà poco dopo con l’avvento della prima guerra mondiale. Trieste a quel tempo era asburgica, ma in qualche pubblicazione appare che la prima italiana della Vedova si ebbe nella città giuliana. Questa si tenne invece qualche mese dopo al Teatro Dal Verme di Milano. L’italianissima Trieste aveva a quel tempo usi e abitudini profondamente legate a quel mondo a cui era accomunata da secoli di amicizia prima e di appartenenza poi.

Il concerto scenico dell’operetta più amata e più rappresentata in tutto il mondo ha visto sul palco i migliori interpreti triestini del genere: Maria Giovanna Michelini, Marzia Postogna, Ilaria Zanetti, Andrea Binetti, Gualtiero Giorgini, Mathia Neglia e Corrado Gulin al pianoforte. I testi di Rossana Poletti e Andrea Binetti liberamente ispirati al libretto dell’opera e a resoconti letterari e storici dell’epoca sono stati accompagnati da immagini che raccontano gusto e abitudini di quell’inizio secolo.

Non sono mancate le gag tra Niegus, Danilo e Praskowia, gli intrecci amorosi tra le coppie famose dell’operetta, Hanna Glavary e il conte Danilovich, Valencienne e il diplomatico francese Camille de Rossillon, tutti gli ingredienti insomma che La Vedova allegra propone al suo pubblico affezionato.

Rossana Poletti

Questo website si propone come nuovo strumento di informazione e comunicazione essenzialmente dedicato al mondo dell’operetta e del teatro musicale in Italia. In una realtà, come quella italiana, dove viene spesso trascurato un genere di spettacolo come l’operetta, che pure ha una lunga tradizione e una grande popolarità, ci è parso necessario tenere vivo l’interesse e soprattutto stimolare la curiosità di chi si avvicina a questa forma di teatro o vuole approfondirne la conoscenza.
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